Friday 5 November 2010



Quando un concerto, o un’esibizione in genere, non va secondo le proprie aspettative le comode scappatoie per non assumersi alcuna responsabilità prevedono essenzialmente tre o quattro soluzioni, tra cui spiccano grandi classici come “il pubblico non ha capito la nostra musica” (e la scusa può funzionare molto bene se si conta di proporre un repertorio dark anni ottanta alla sagra del polipo con le patate di Melendugno) e “il tecnico ha fatto un lavoro pessimo” (che si stia parlando del tecnico audio, del tecnico delle luci o semplicemente del panzone unto che prepara gli hot dog con il camioncino parcheggiato sulle strisce è da decidersi sempre in separata sede).
Ora, che gli Onions avessero suonato male (di merda) era palese a tutti e quattro i membri della sgangherata formazione, tant’è che persino un cane nelle vicinanze, nel momento in cui Greg si produceva in uno dei suoi celebri acuti, aveva pensato bene di farsi sentire con un ululato tra i migliori del suo repertorio. Tuttavia, questa volta, complice una fulminante diarrea che aveva colpito il signor Trippa, la scusa del tecnico poteva essere più che plausibile vista la presenza al mixer di tal Angelo il Crucco.
Angelo era un buffo ometto sulla quarantina che, solo per aver trascorso sei mesi della sua vita ad avvitare bulloni in uno dei primi stabilimenti della Bosch, veniva chiamato “il crucco”, soprannome a cui si sarebbe sicuramente allacciata tutta la sua progenie almeno fino alla quarta generazione. Del resto a Criptalie funzionava così e dallo scoprire di aver avuto un nonno becchino al portarsi dietro un soprannome che lo ricordasse in eterno il passo era molto breve.
Il povero crucco aveva tentato la fortuna fuori dal paesiello, poi, come tanti prima e dopo di lui, era ritornato a casa per qualche funerale a caso ed era finita che c’era rimasto. Si era procurato un furgone e aveva iniziato dapprima a commerciare frutta come terza parte, fino ad aprire, pian piano, una sua attività. Era diventato così Angelo il fruttivendolo.
Eppure il crucco non era mai scomparso del tutto e le malelingue raccontavano che i sogni del rinato fruttivendolo fossero tormentati da Hitler in persona, che, inneggiante alla nascita di un quarto reich, gli ordinava di investire tutti i suoi guadagni nell'acquisto di un nuovo arsenale per la terra tetesca. Queste voci alla fine erano arrivate anche ad Angelo, che, dopo tanto riderci su, aveva cominciato a sognarlo sul serio Hitler, ma macrocefalo e con le fattezze invecchiate del figlio dodicenne di sua cognata. Sulle prime solo alcune notti al mese. Poi sempre più spesso, con cadenza quasi giornaliera. A nulla era valso eliminare dalla dieta le peperonate violente al chiaro di luna della signora Giovanna sua moglie e anche raddoppiare il quantitativo di amaro digestivo (del napalm agricolo di produzione squisitamente casereccia) non era servito a molto.
Reise Engel, Raise!

tratto da "Greg and the Tropea Onions" - MDX Ediz. 2003)

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