Monday 24 January 2011


Shit happens when you party naked.

Le perifrasi d'oltreoceano sono un po' come gli adagi che recitava lapidaria e in piena trance mistica mia nonna di fronte a qualsivoglia accadimento. In sintesi sarebbe una sorta di se te la cerchi è del tutto normale che te la trovi. Fuori pioviggina e lasciamo l'ombrello a casa? Non lamentiamoci del temporale mentre imitiamo l'uomo ragno appiccicati ad un muro sotto un balcone. Ci si vanta di una nomea come Mister lo tiro fuori in tempo? Il poppante è in agguato e non serve imprecare al primo vagito.
In altre parole, la merda capita quando vai alle feste nudo. Nulla di più vero. Una sorta di nostrano se sputi in cielo preparati a bagnarti di saliva il viso, o giù di lì.
E' per lo più la stessa cosa con il social network e tra gente che non vuole assolutamente usarlo, gente che ne è letteralmente drogata al punto da scriverci anche il numero di metastasi del nonno morente, gente che non lo usa ma sotto sotto la notte è sempre lì a spulciare le foto di una ex, facebook è la sintesi di quanto ci circonda adesso, dal concerto rock di provincia al fattaccio di cronaca, dal giochino in cui rincorrere una lontra col mouse al gruppo di sostegno per l'uomo d'affari depresso.
Il mondo virtuale sta avendo la meglio sulla realtà. Se da una parte un carabiniere sbrocca con la figlia per via di facebook e ammazza prima lei e poi si suicida, dall'altra qualcuno eliminerà un contatto dalla lista dei propri amici, convinto di poterlo cancellare così dall'esistenza. Elimina l'amico e un fulmine lo colpirà in pieno, questo il mantra. E mentre un marito ammazza la moglie solo per il suo essersi definita single sul social network (c'erano tempi in cui bastava urlare un puttanazza con occhi di bragia tra amici e parenti), uomini e donne correranno ad aggiornare il proprio status sentimentale non appena una relazione finisce; dio non voglia che non si sappia immediatamente di essere già su piazza disponibili e riciclabili. La verità è che l'amore e i rapporti ai tempi del feisbùc son diventati dei grovigli inestricabili, dove basta così poco per mandare tutto in vacca. Eppure, tra autoscatti inutili a braccia tese, foto piacione abbracciati ad una chitarra o alla gigantografia di Jenna Jameson e commenti al vetriolo sui reciproci status non ci si stanca mai di lamentarsene. Le sedicenni spariscono? Colpa di facebook che ha permesso al quarantenne o al ragazzino con ormoni grossi come tacchini di avvicinarle. Il rave party va male e ci scappa il morto? Colpa di facebook che ha fornito le pasticche. Vi fa male la pancia? Colpa di facebook; di chi altri se no? Facebook, il fratello bastardo della musica heavy metal. Che anche quella, si sa, in decadi e decadi di storia ne ha fatti di danni! Ma nulla dalla testa ci toglie che, senza alcuna ragione in particolare e con qualsiasi tipo di connessione, il concetto filostatunitense rimanga: shit happens when you party naked.
Alla nostra morte nessun gruppo alla memoria, solo opere di bene.

7 comments:

  1. Col cazzo, io il gruppo alla memoria lo bramo.

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  2. Voi adoratori di Satana e la vostra musica! Qualcuno vi fulminerà! Intanto vi cancello dagli amici pregando in un fulmine.

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  3. Gridare "Puttanazza" con occhi di bragia è qualcosa di epico...

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  4. Oggi anche l'approvazione papale. Siete troppo oltre.

    L.

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  5. Hai tralasciato la continua enumerazione delle cacate prodotte settimanalmente, sempre nella logica del "too much information" che tanto piace all'essere umano dei nostri tempi. E comunque sappi che ti sto perseguitando tramite la fattucchera.

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  6. Il tutto perchè ho una voce di merda, come quella che canto, è risaputo.

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