Sunday 10 April 2011


Bentornati, sempre più numerosi, alla rubrica culinaria seconda solo a Cotto e Mangiato di Cristina Parodi, ma con 63% di mammele in più: La Nouvelle Cousine di Idiosincrasia Alterata. Oggi, visti i flussi migratori che vedono coinvolti paesi nord africani verso le nostre terre, vi parleremo di un tipico piatto che le anziane tunisine stanno importando nel nostro bel paese: le orecchiette al sugo di carne col cacioricotta.

Innanzitutto, vista la pigrizia che vi contraddistingue da sempre, so già che non vi andrà mai di fare della pasta fresca. Orbene, andate da un fattore e circuitelo con la vostra ars amandi. Quando sarete in grado di sussurrare alle sue orecchie pelose e innamorate il testo della canzone dei Bee Hive Cara ti amo, vai a gettare l’immondizia” , lui sarà come argilla nelle vostre oziose mani e avrà già provveduto a farvi preparare quei cinque chili di orecchiette dalla madre bisecolare esperta nel fabbricare tutti i tipi di pasta da quando aveva otto anni. Fatto questo è il momento del sugo di carne. Recatevi in Tunisia e barattate con un beduino del posto, il fattore, ormai cotto di voi, con 2 cammelli dalle gobbe belle panciute, che farete accoppiare con delle mucche particolarmente vogliose e insaziabili. Dall’unione delle due bestie nascerà una cammucca, essere stupido e dannoso perlopiù, ma utile al nostro scopo: di fatti la cammucca è famosa per cagare forme di un paio di chili di cacioricotta. Dopo che avrà espletato le sue funzioni corporee, convincetela con l’inganno a seguirvi nel più vicino mattatoio, e vista la sua somiglianza con un noto avvocato, non sentirete per nulla la sua mancanza quando i macellai l’avranno trasformato in un ammasso di carne morta. Carne morta che andrete a soffriggere, aggiungendo poi abbondante sugo. Ora che tutti gli ingredienti sono pronti, direi che siete abbastanza intelligenti da capire come si assemblano le cose. Se non lo siete, beh, circuite un altro fattore, lui saprà.

Vino consigliato: per il piatto di oggi mi sento di consigliare del Bordeaux Chateau La Marzelle del 1964, o in alternativa del Primitivo di Manduria della Cantina “ Sputo Nelle Botti” di Francavilla Fontana (BR).

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