Friday 10 June 2011


Inutile perdersi in inutili e laboriosi panegirici: non siamo indifferenti alla bellezza. E' questo il caso di Melisenda Gorgoglio, altrimenti conosciuta con lo pseudonimo di Madame du Paradis, reincarnazione terrena di Vulguus Zildrohar, Gran Maestra di Therion nei prefestivi e integerrima titolare della casa d'appuntamenti "Intriganti Ammaliatrici", gioia, refugium e sollazzo pelvico di marinai, studenti ed ecumenici in visita nel capoluogo meneghino.

Onorati e entusiasti della pubblicità gratuita che Madame du Paradis ci regala, posando ammiccante e malandrina tra un suflone saccottino aspirato (specialità della casa) e un triplo carpiato rettale, sveliamo tosto le posizioni della classifica più amata dagli arrapatissimi frequentatori della lubrica dimora altresì nota come Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto un bronzo di parimerito serratissimo per due personalità di spicco nella crème de la crème della vipperia mitili e parmigiano della Milano da bere: la coppia Vieri-Corona. Pare infatti che i due bulletti di periferia in erba, causa un pugno di foto di Vieri in pagliaccetto e una ricarica di plutonio per la Delorean della mamma di Bobo, se le siano suonate di santa ragione al compleanno di tal Claudia chi cazzo sarà mai Galanti, inscenando un cat-fight degno delle migliori pellicole di Russ Meyer. Su ragazzi, fateci star tranquilli e fate la pacina stringendovi i mignolini e tornando a carezzare il pene flaccido di Mora.
Al secondo posto non possiamo non urlare con tutto il fiato che abbiamo in corpo un "Dottor Scotti!" di chivuolessermilionarica memoria. I fatti, tristemente noti, vedono al centro del migliore dei j'accuse giornalistici la presunta attitudine del Dottor Scotti di cui sopra a bruciare nei propri inceneritori non solo innocue biomasse di sterco, ma anche rifiuti d'altro tipo, alcuni dei quali classificati come pericolosi. Certo, di battute potremmo farne a bizeffe citando un Gassman di Riso Amaro o intavolando tavole rotonde in un ristorante cinese a caso, ma ci limiteremo solo a seguire la vicenda con occhio vigile ricordando ai più che, come recitava un vecchio adagio, il riso pi n'ora ti mantene tiso.
Ma finalmente un primo posto di quelli che scaldano il cuore e che ci ha fatto sobbalzare dalle sedie con tanto di "a-ah! t'aspettavamo al varco, mascherina!" Oro di pregio per Paul David Hewson, alias fante di coppe Bono Vox degli U2, accusato insieme ai suoi compagni di merende d'evasione fiscale. Gli attivisti contestano ai brighelloni del pop l'aver spostato il dominio fiscale dall'Irlanda all'Olanda per pagare meno tasse e questo, a detta dell'associazione Art Uncut, danneggerebbe non poco gli ospedali e le scuole irlandesi. Per questo motivo durante il festival di Glastonbury (in programma dal 22 al 26 giugno a Pilton,UK) gli attivisti gonfieranno palloni a forma di soldi (ma si vocifera anche di pene e di pitone reale del Madagascar) e li faranno volteggiare al grido di "Bono,salda il conto!"
A Bono e compagni la nostra eterna ammirazione. Il soggiorno premio negli appartamenti estivi di Madame du Paradis, con tutte le pratiche analmultiformi cui è dedita, dobbiamo regalarlo invece a tutti coloro che stanno cercando di insabbiare la vicenda Amina, la blogger girl siriana rapita dal regime. Che la sua scomparsa sia vera o inventata, che la sua stessa esistenza sia reale o invenzione, la parola che dovrebbe scomparire è "regime".
Alla prossima settimana!

3 comments:

  1. Bono e soci sono una bella associazione a delinquere. Altro che filantropi.

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  2. comunque la dichiarazione dell'associazione Art Uncut,secondo cui il trasferimento del domicilio fiscale di Bono e Co danneggerebbe non poco gli ospedali e le scuole irlandesi mi fa riflettere assai. E' un affermazione figurata (chiaro che rappresentano dei contribuenti massimi e non ci passano da stronzi) o se ,effettivamente, La perdita delle tasse dei soli membri degli U2 (quanti sono 5 merde?) è un danno attuale per l'amministrazione nazionale d'Irlanda. in questo caso: quanti cazzo di soldi fanno?

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  3. temo parecchi

    L.

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