Friday 23 September 2011


E' mestiere tutt'altro che facile quello del Frisatore. L'antica arte del frisare [fri-ʃà-re] o del frìso (sec. XIV; francese friser - il lisciare sfiorando; lo sfiorare, il rasentare ‖ Frisare la palla, nel biliardo e nelle bocce, sfiorare una palla con quella tirata) affonda le sue radici nel tardo medioevo, quando i prodi cavalieri di ventura eran soliti usare l'antica arte del frìso per alleviare le pene di leggiadre fanciulle in età da marito, vanificandone in un sol colpo corredo e leggiadrìa di pudenda. Lo stesso Dante ne parla in una prima stesura dell'Inferno chiudendone la cantica con un elegantissimo "E frisando uscimmo a riveder le stelle". All'uopo fa eco il valido reperto fotografico che ci riporta all'occhio i bei tempi in cui Aristide Hèctor Massaccesi trascorreva i tardo pomeriggi d'aprile nel frisare con garbo e maschia sicumera le terga di una sorridente Ermenegilda Bortolotti, inutile e italica sosia di Marilyn dedita alle supposte di vicodin e, ma questo è sin troppo manifesto, all'abile mestiere del maneggiar mazze.

Ma non si parla di mazze quando si è di fronte all'ambito titolo di Stronzo della Settimana.

Al terzo posto, giusto per non essere da meno al Messico con la sua maestrina eroina intenta a calmare i pargoli durante una sparatoria, lo stivale propone una maestrina che il bell'epiteto appartenuto a tanti protagonisti di epopee latine preferisce adoperarlo per endovena. Onore e gloria quindi a colei che nei bagni di una scuola elementare fiorentina è riuscita a trovare un sapone delicato per le mani, un'overdose ed il nostro bronzeo riconoscimento.
Il secondo posto ci presenta una spinosa débâcle che se da una parte vorrebbe propendere all'assegnazione dell'argento agli organizzatori inglesi del Child Club di palahniukkiano sapore, dall'altra non può certo restare indifferente a quel simpatico mariuolo che, armato d'arma bianca e col volto coperto da una mutanda firmata, si è introdotto in un alimentari della provincia di Brescia, intimando alla sessantottenne proprietaria di consegnargli l'incasso, gli averi tutti e queattro etti di speck tagliato fine. Il manzoniano bravo, però, non ha intimorito la carampana, che, per tutta risposta alle sue minacce, ha adoperato i denti d'acciaio che furono di Squalo, temibile tirapiedi di 007 - La spia che mi amava, per mordere a sangue il braccio del pericoloso manigoldo, che ha dovuto suo malgrado ripiegare su una più onorevole fuga prima che la mordace nonnina mirasse in seconda alle palle.
Il primo posto rende invece del buon pane dove per mesi è stata regalata della croccante focaccia. Oro fino a ventiquattro calci nei femori a quel birbante di Julian Assange, il quale, dopo aver fatto furore con le sue verità a tutti i costi direttamente da wikileaks, lamenta ora violazioni di privacy contro la casa editrice Canongate Book's, rea di aver pubblicato una sua biografia non autorizzata, eppure stranamente basata su almeno 50 ore di interviste per le quali lo stesso Jiulian aveva ricevuto un lievissimo indennizzo per il disturbo (400mila regine inglesi coronate). Tranquillizzati pure caro Julian, a consolarti ci penserà il buon Aristide, che asciugherà le tue lacrime, carezzerà la tua nuca e rasserenerà i tuoi malumori adoperando il suo paradisiaco pingone da chilo per farti provare da protagonista passivo la delicata arte del frìso.
Alla prossima settimana.

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