Monday 31 December 2012


Inutile girarci intorno. Mentre l'anno si chiude tocca sorbirsi l'ennesima fiera del battibecco sbandierata guarda il caso sulla rete sempre più stato sociale.
La Montalcini è morta, lunga vita alla Montalcini.
Da una parte l'eclettico fronte rivoluzionario del perbenismo animalista in divisa antivivisezione che sfodera tutta una serie di era ora e di non piangeremo per te, brutta megera torturatrice di topolini, dall'altra gli amanti della scienza in toga anticlericale che si scandalizzano e si sdegnano per i primi, ringraziando la cara estinta per tutto quello che ha fatto nella sua vita. La sua lunga vita.
Che noia, che barba. Che barba, che noia.
Non abbiamo ancora imparato nulla, vero?
Una volta, una persona sin troppo saggia per la sua età, rigirandosi sofferente in un letto d'ospedale, mi chiese con un filo di voce: è tutto qui quello che mi spetta? Aveva diciassette anni e non sarebbe arrivata a diciotto. Rita Levi Montalcini ha vissuto più di un secolo ed è morta nella sua casa. Non a tutti è concesso tale privilegio.
La verità, sempre comodamente seduta nel mezzo, è che a nessuno frega un cazzo. Tra oggi e domani partirà una nuova parata di auguri e buoni propositi, e si aprirà un nuovo anno sempre uguale fatto di finte rivoluzioni, orario d'ufficio, aperitivi in centro, poser e musetti, il concerto del cazzo, tanti maglioni, pasqua in famiglia, cani e gatti in posa, il tramonto dietro le nuvole instagrammato a dovere, nuovi v-day, tutti in piazza, pacche sulle spalle e stipendi di merda.
E voi?
Voi ci metterete il solito mi piace.
Buon anno, dormienti.

Sunday 30 December 2012


Buongiorno cari amici originalissimi che ripetete incessantemente “bazinga” ad ogni battuta che fate, e bentornati alla rubrica più amata dai consumatori del latte di soia: Sotto la Calzamaglia.
Dopo la fallita fine del mondo del 21 del mese corrente, oggi parleremo di un gran bel cattivone dei fumetti Marvel il cui nome potrebbe evocare un tipo di disastro simile a quello pronosticato dai Maya, un mutante millenario dalla salute precaria, visto il suo colorito emaciato: Apocalisse

Nato nel 3000 a.c. in Egitto, viene abbandonato dai genitori in una cesta nel fiume Nilo. Subito il nostro si fa valere a suon di nocchini e spezzagambe con un altro neonato, tale Mosè, anche lui naufrago in una cesta concorrente.
Il piccolo rissoso viene raccolto da un predatore di tombe, tale Baal, che lo adotta e gli da il nome di En Sabah Nur,  “Cucinatore di Kebab” in lingua corrente.
Crescendo il Nostro diventa sempre più aitante e bello, ma dopo una serata di follie con la figlia del primo generale del faraone, nota mignotta ammaliatrice di giovani, viene contagiato da uno scolo potentissimo sempriterno che gli dona il tipo colore bluastro, ma che risveglia in lui dei poteri niente male: super forza, capacità di mutare forma e dimensioni, teletrasporto, telecinesi, creare campi di forza, cucinare i kebab con lo sguardo, ascelle sempre perfettamente deodorate e immortalità.
Da quel momento il piccolo En Sabah Nur viene chiamato da tutti Apocalisse.
Grazie al suo ultimo potere, l’immortalità, il nostro sopravvive ancora adesso, combinando disastri qua e la, tipo infettare con un virus mortale il figlio di Ciclope, cercare di distruggere il mondo coi suoi 4 cavalieri,  rapire mutanti qua e la per fare esperimenti per guarire dallo scolo, e cose così.
Non si può non voler bene a questa simpatica canaglia!
Alla prossima.

Friday 28 December 2012


A volte, scegliere non è cosa facile. Specie se si tratta d'incoronare lo Stronzo dell'Anno ™ o di scegliere la propria accompagnatrice per il vegliuone di capodanno. Non ha sbagliato Piergiorgio Ventrelli (47 anni freschi freschi sotto il segno della trombetta) nello scegliere Veronica Bocconotti (35 annetti di influssione feroce e medaglia d'oro 1995 nell'ovolollolo contest), cercheremo di non sbagliare nemmeno noi nel passare in rassegna ardita i meritevoli candidati per Lo Stronzo dell'Anno.
Aveva conquistato i nostri cuori lo scorso agosto il Doolittle della domenica trentaquattrenne Ben Waterfall, che ha mostrato tutto il suo cuore e la sua abilità di dottore lo scorso agosto, riportando in vita una tartaruga con un bocca a bocca così passionale da entrare addirittura nella top ten dei migliori baci di sempre. Tuttavia, dopo la dichiarazione segreta di averci messo anche una puntina di lingua, ci è toccato soprassedere.
E sempre per la sottorubrica gli animali ci guardano ci era quasi riuscito Everett Lages, sempre dai figuratevi steiz, il quale, da appassionato cultore ed estimatore della micia qual è, aveva deciso di portare nello strip club che lo vede abitudinario avventore il proprio gatto Ferdinando II d'Aragona, splendido esemplare di soriano adulto. "Non si mischiano i mici con le micie" avrebbe sentenziato il proprietario del club, impedendo al tapino felinato l'ingresso e costringendolo, suo malgrado, a rivolgersi al 911 per denunciare il sopruso.
Poco da fare, dentro siamo rimasti dei fanciulli e, nonostante le diatribe dell'uomo in difesa di quei dozzinali quadrupedi che agghindano le vostre vite, il nostro plauso andrà sempre agli eroi e ai supereroi.
Assegniamo dunque, con tanto di laurus ad adornargli il capo, il tytolo di Cocco di Pontifex e Stronzo dell'Anno a Escroto Eléctrico, nuovo supereroe dal sapore madrileno, che da Pedro Escobar, ignoto viandante, un fulmine diretto ai testicoli in una notte di primavera ha trasformato nel terrore dei criminali che mettono una Esse alla fine di ogni parola.
Tremate amanti della sangria! Nascondetevi divoratori di Paella! I giorni degli Olé sono finiti!
Adelante Pedro, si puedes!

Tuesday 25 December 2012

IdiosincrasiAlterata
nell'augurare paganissimi natali
presenta:

Sunday 23 December 2012


Quindi, al di là di tutte le vostre inutili lamentazioni sul social network sul Silvio vai via e sul qualcuno ci levi di torno quest'uomo, nessuno si è ancora reso conto che mancano sessanta giorni alle presunte elezioni e l'unico sicuro candidato premier credibile (citiamo Monti, mica l'ortolano all'angolo) sarebbe Bersani?
Rivedete i vostri doni sotto l'albero, probabilmente avranno bisogno di un po' di pepe.

Saturday 22 December 2012


Più che rogne direi che si è trattato di rogoni. se avete capito di cosa sto parlando grazie per essere tornati, ecco la promessa versione a colori. Scuatemi ma ho avuto un attacca di spirito natalizio che mi ha incollato alla tazza.

Friday 21 December 2012


Ci piace immaginarcela un po' così. Come un enorme fungo atomico da guardare col sorriso, stretti alla propria (o al proprio amato), incapaci di comprenderne la bellezza ed il significato. La fine prevista dai Maya? vi chiederete voi. No, semplicemente la possibilità che gli italiani possano ritrovarsi a dover scegliere tra Berlusconi e Monti. Il classico stallo alla messicana che viviamo quando in coda ad una chilometrica cassa il nostro sguardo incrocia quello di un altro avventore con carrello pienissimo, che ha notato come noi quella cassiera con fare inutilmente vago che si dirige all'ancor chiusa cassa numero 3.
Orbene è col natale nel cuore ed un vischio nel cu che lasceremo da parte domande annose, ma ci soffermeremo solo sulle tre posizioni che costellano quel firmamento di esseri inutili denominato dall'ASTROLOGA (incazzati, vai) Margherita Hack come Lo Stronzo della Settimana.
Terzo posto per tal Damon Torres, direttamente dagli Steiz. Quando Damon non è impegnato nella sua favolosa carriera attoriale (indimenticabile il suo ruolo del poliziotto che corre insieme ad altri 13000 poliziotti che corrono nell'ultimo cavaliere oscuro) diventa il super eroe preferito della nostra infanzia Super Mario. E siccome l'infanzia è finita da un pezzo Damon, giustamente, lo sottolinea toccando culi a destra e, pensate un po', anche a manca.
Torna a far parlar di se con un secondo posto tanto per gradire quel buontempone di Bruno Volpe, anima e core (ingrato) di Pontifex, dicendo la sua sul fenomeno del femminicidio. Scandalo e stupore sul web, ci mancherebbe, per un articolo che, a ben guardare ha un solo difetto vero: l'essere inutile come il suo scrittore.
E, nell'attesa che si concretizzi questa profezia maya che potrebbe vedere al primo posto gli stessi maya o tutti coloro che ci hanno fermamente creduto, assegniamo nel frattempo un oro d'attesa alla folta schiera di instagrammari, che potrebbe vedere i propri tramonti, i propri cuccioli di cane, i propri aborti culinari, quel barbone tanto caro e curioso che moriva di freddo vendute dal signor Instagram. E mentre instagram ritratta dopo le mila e mila polemiche in giro per la rete si risolleva la vexata quaestio del siamo tutti fotografi e del a chi cazzo volete che importi di quelle quattro cagate che fotografate?
In attesa del vernissage apocalittico di questa sera,
alla prossima settimana!

Thursday 20 December 2012

Un sabato qualunque, un sabato italiano, il peggio sembra essere passato. La notte è un dirigibile che ci porta via, lontaaaaaaano... 

Wednesday 19 December 2012





E con arroganza posto la vignetta che sabato avrei voluto che accompagnasse la mia troppo lunga  critica sulla serie tv Smallville. Se non l'avete letta non vi biasimo se vi ho incuriosito e i periodi troppo lunghi e forse sconclusionati non vi spaventano potete farlo qua.

Tuesday 18 December 2012

IdiosincrasiAlterata
in pienissimo clima di natività
presenta:

Ansiosi di sapere quali scheletri natalizi si annidano nel romantico passato dell'Arturo?
Non perdete dunque la conclusione della miniseduta psichiatrica del prossimo martedì natalizzzzio.

Monday 17 December 2012


Qualora ci fosse la necessità intrinseca di aggiungere commenti che la rete non abbia già defecato in massa, potremmo rifarci a quelle definizioni che il Bartezzaghi ricerca sempre sulla punta della vostra matita o a giochi di parole che possano unire termini come giochi di potere, televisione e laurea ad honorem in leccaculologia. Ma servirebbe? Aiuterebbe? Soverchierebbe?
Quando una bestemmia vale più di mille parole, quando quei sorrisi finto vitaldent, quando un tappeto di lingua sì vellutato si srotola dal tubo catodico, non possiamo far altro che aggrapparci ad un ipse dixit di raro pregio:
"Berlusconi mi corteggiò, ma io ero fidanzata e comunista" (Palombella D'Urso)

Sunday 16 December 2012


Buongiorno cari amici e bentornati alla rocambolesca rubrica bisettimanale che vi parla dei vostri eroi preferiti della Marvel e della Dc: Sotto la Calzamaglia.
Oggi parleremo dell’Uomo dalle palle D’Acciaio, la Macchia nelle mutande, insomma il primo supereroe che la storia ricordi: SuperMan.

Nato su Kripton, il nostro viene mandato sulla terra prima che il suo pianeta esploda oppresso da un’economia inflazionistica, dal debito pubblico e da Mario Monti.
Grazie alle radiazioni solari, che a voi provocherebbero al massimo un eczema, acquista dei poteri incredibili: forza sovraumana, super velocità, volo, invulnerabilità a tutto tranne  che alla kriptonite (che dal suo arrivo abbonda inspiegabilmente in tutto il pianeta), vista a raggi x e calorifera per spiare le donzelle e costringerle a spogliarsi, voce da baritono che manco Pavarotti, un pene di trentotto centimetri da moscio e della miopia ad intermittenza (vedete cosa succede a fissare per troppo tempo il sole?).
Per nascondere la sua identità da SuperMan è costretto a calarsi nei panni di Clark Kent, un giornalista polemico del Foglio di Giuliano Ferrara, indossando dei semplici occhiali da vista: ancora nessuno è riuscito a capire come delle lenti graduate possano nascondere un’identità, ma è dal 1938 che ci riesce.
Per il resto lui è il più bello, il più forte, bla bla bla.
Ora, ok, si è capito che SuperMan proprio non lo posso sopportare, ma c’è una motivazione: per colpa sua gli uomini calvi sono vessati e visti con sospetto dalla comunità mondiale intera. 
Come se tutti gli spellacchiati fossero Lex Luthor.
Chi è Lex Luthor?
Beh, di questo parleremo in una delle prossime puntate!
Enjoy. 

Saturday 15 December 2012


Un tempo ritenevo i miei gusti estremamente raffinati. Oggi so che non è così e, per adesso, tanto vi basti. Fatto sta che negli anni mi sono sciroppato più o meno tutta l'offerta di fiction televisiva dalle prime sortite di Linda Carter nei panni di Wonder Woman fino agli ultimissimi episodi di Fringe passando per camera caffè e con una predilezione verso tutto ciò che fosse animato. Un percorso che mi ha portato a scoprire come spesso ci si possa godere una serie prescindendo dalla sua effettiva qualità, innamorarsi di personaggi nonostante le storie che li vedono protagonisti, trovare spunti interessanti persino nel più trito dei copioni. Discutere di queste idiosincrasie del gusto è l'intento di questa nuova rubrica titolata, giustamente, :" mi guardo (anche) le peggio cazzate".

Apre le danze:"Smallville, un apologia dell'autocastrazione".

Se la vostra vita sociale ultimamente avesse perso di brio, se la disoccupazione vi stesse sorridendo o se un malanno di stagione vi avesse inchidato in casa non è poi così improbabile che nel primo pomeriggio di venerdì scorso abbiate visto, come me, l'ultimo episodio di Smallville. La definitiva conclusione di dieci anni di storie televisive intitolata subdolamente di suoi autori, sempre fiduciosi nella capacità di noi spettatori di capire le sfumature più sottili, semplicemente "Finale". Non so voi, ma io smallville, talvolta per lontananza del telecomando, l'ho visto tutto. Tutto. E posso garantirvi che la media della sottigliezza è esattamente questa. Nata dieci anni fa sotto la cattiva stella della causa legale tra la D.C e gli eredi dei creatori di superman la serie si ritrovava menomata ("castrata") in partenza degli elementi più iconici del personaggio,con un Budget per gli effetti speciali che permetteva al massimo un portatile con una copia di After effect pirata Clark Kent non avrebbe potuto volare, non avrebbe potuto indossare nessun tipo di costume che rimandasse anche solo vagamente a quello di superman e non avrebbo potuto essere chiamato in nessun caso Superboy. Questi limiti avrebbero potuto incendiare l'ambizione creativa di alcuni scrittori, ispirarli, spingerli verso nuove e più alte vette.A volte capita, stavolta no. E così l'intera serie sembra riflettere sia la frustrazione di dover essere un giorno Superman senza poter mai essere prima Superboy sia la totale mancanza di voglia di nascondere questa frustrazione. La necessità di ingoiare il rospo diventa quasi subito il fulcro morale della serie con "nessuna buona azione resterà impunita"  a fare da corollario, Il nostro Clark Kent se ne accorge rapidamente e la sua caratterizzazione ci offre un personaggio che non vorrebbe ingoiar alcunché finché non rimane l'ultima alternativa possibile, il risultato è un protagonista che non solo non sembra destinato a diventare nessuno dei superman che quasi settant'anni di storie a fumetti e non ci hanno offerto ma non sembra destinato a diventare niente. Ma Superman in se non è un personaggio facile da scrivere, rischia di essere noioso anche in mani capaci, e così spesso le sue storie hanno trovato forza nel vasto cast di personaggi secondari ,negli spunti che questo offriva, a partire dal cambio di prospettiva. Non è così in Smallville. Qua Clark si sente il centro del mondo e il mondo, costantemente, gli ricorda che è esattamente così, gira tutto intorno a lui, e il nostro, segretamente, se ne bea.E questo porta alla luce l'altro tema della serie, la masturbazione. Tutto quello che non è castrante o autocastrante  è direttamente masturbatorio. L'importante è che non sia sesso o soddisfazione. Valga come esempio Chloe Sullivan, personaggio inventato appositamente per la serie con la funzione principale di non essere pipata da Clark pur desiderandolo tantissimo. Guidata dalla repressione costante dei propri istinti sessuali la nostra arriverà a costruire una rete di sorveglianza su tutta Metropolis per aiutare Clark nella sua missione di aiutare il prossimo. Entro la fine riuscirà a accattarsi il secondo miglior arrivato , Freccia Verde, comunque belloccio e milardario ma non smetterà mai, neppure per un istante, di ricordare a chiunque, umano o alieno, quanto le bruci che con tutto quello che ha fatto per lui Clark non l'abbia mai schiacciata neanche una volta.
 E io, insieme a loro, a farmi male. Smallville comunque mi mancherà (almeno fino alla prossima replica).Rassicurante nel suo immobilismo che fa propria la lezione della scuola bonelli mi ha divertito per dieci anni con storie autoconclusive masturbatorie e archi narrativi castranti, promettendomi costantemente che un giorno avremmo fatto sesso assicurandosi poi che non succedesse mai, trasformando noi spettatori in tante Chloe ad aspettare che la nostra fedeltà un giorno venga ricompensata. Perchè ,nonostante tutti i suoi difetti ben evidenti, l'incapacità o la mancanza di volontà di creare tensione narrativa, la totale perdita di logica interna o coesione di alcuni episodi, i dialoghi triti, la morale sghemba non riescono a nascondere il successo più grande di questa serie: deludere sistematicamente e nella maniera più frustrante possibile qualsiasi forma di aspettativa abbia attivamente partecipato a creare. E questo non è poco.

Friday 14 December 2012


Nel caso non lo aveste letto da quell'ammasso informe di status/foto/bestemmie/esaltazioninutili di qualche vostro contatto dimorante al di là della linea gotica, il nord è al momento sferzato da uno stranissimo fenomeno metereologico che i tecnici di settore, sbilanciandosi, timidamente chiamerebbero NEVE. La cosa è ben strana considerando che siamo appena a dicembre, quindi abbiamo mandato a suon di calci nell'inguine il quinto reggimento genio guastatori della compagnia idiosincratica "osare col bel tempo" per controllare la situazione. Lo scatto li immortala alle porte di Cologno Sud nel momento antecedente il bestemmione lanciato dal Caporal Maggiore Guantato GB, dopo che il carretto delle granite condotto dai suoi uomini si è ribaltato sul lato sinistro.
Abbandonando questi sguardi poco sereni mentre fuori continua a piovere cotone e nell'attesa che tutti questi guarda che bella la neve! si tramutino tra pochi giorni in ma che merdaio c'è per strada?, ci accostiamo alle tre posizioni che scalderanno la classifica che un baffo fa ai tesori del Saladino: Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto, la menzione è dovuta se non obbligatoria, per uno dei nostri nani preferiti Renato Brunetta. Il piccolo dolce fermaporte da giardini avrebbe dichiarato pochi giorni fa che non riuscirebbe più a pagare l'IMU. Aiutateci con un corale apriti cielo. Tutti a dar giù al povero, poverissimo diversamente alto. Tanto da scomodare persino la Federcontribuenti a tracciare una mappa delle proprietà nanesche su cui l'imu stimata sarebbe di 10.900 vitruviani. "Grave se con il suo stipendio non riesce a pagare" si sarebbe detto. Ma il buon Renato ai nostri microfoni ha dichiarato che in realtà intendeva dire che con il suo non riuscire a pagar l'imu intendeva che lo sportello è decisamente troppo alto per lui.
Al secondo posto, restando sempre in tema di miniature da presepe, il mini asino Doodle, che non ha ben capito che le parole del 32enne Carlos Romero "dio che voglia di cavalcare un asinello" a tutt'altro si riferivano. E così booorda nel cu  Dal canto suo, il sorridente Romero dichiara che è un suo diritto, costituzionalmente garantito, quello di cavalcare tutti i quadrupedi di medie e grandi dimensioni. Su armadilli, gatti e criceti ci lavorerà col tempo.
E, come ci disse una volta Selen ad un pranzo di gala composto solo di salsicce apuane, finalmente un primo di pregio. Chi di voi si stesse chiedendo come ci si sente ad essere davvero stronzi potrà aiutarci nella consegna dell'oro settimanale all'architetto creatore dell'hotel CasAnus. Se la vostra curiosità stuzzica il vostro intelletto almeno quanto il vostro intestino crasso, per 120 eurini miseri miseri potrete provare in quel del Belgio l'emozione unica di una notte in un colon. Lo sappiamo, con alcune dispensatrici di gioia sulla Paullese la stessa esperienza potreste provarla anche per qualcosina in meno, ma il Belgio resta sempre un gran bel posto.
Alla prossima settimana!


Thursday 13 December 2012


Si. la canzone è proprio "Beautiful" di Cristina Aguilera e se avete da ridire è perché i vostri genitori non vi volevano bene. o ve ne volevano troppo. comunque è un problema vostro.

Wednesday 12 December 2012


Uh, che epopea!
Il trasloco nella nuova sede ha portato più problemi del previsto, una dura reprimenda da parte del temibile Injenier M. ma soprattutto niente connessione. È quindi da un misero telefono che il vostro affezionatissimo vi aggiorna sulle cattiverie assortite del mondo che ci circonda, specie musicale. E a proposito di cattiverie, chi si fa vedere in Italia? Nientemeno che il terrore delle educande, quel Marylin Manson che ha cavalcato la cresta dell'onda per qualche anno, prima di spegnersi mestamente, quasi come la qualità della sua proposta musicale. Ad accompagnarlo Rob Zombie, lui sì interessante, sia musicalmente che cinematograficamente, ma ben meno famoso, nelle desolate ed ignoranti lande italiche. Sti cazzi, sento dire a voi lettori tra uno sbadiglio e un altro. Fortuna che a riaccendere l'attenzione ci pensa la Chiesa del Santissimo Salvatore in via Volto Santo a Bologna, che ha indetto una maratona di preghiera per salvare e redimere le anime degli scellerati che attenderanno il concerto della coppia di monellacci satanici, manco fossimo nel medioevo, o negli anni '80.
Inutile dire che la redazione tutta si unirà a loro, ma nel cuore del male, in tribuna all'Unipol Arena di Casalecchio di Reno, fila 3, posti 25 e 26.
À la prochaine,
E.

Tuesday 11 December 2012

IdiosincrasiAlterata
e tutta quell'altra roba là
presenta:

Monday 10 December 2012


E' l'unico augurio che possiamo fare all'italiano medio per i mesi a venire.
Qualcuno molto saggio una volta mi disse che la politica in italia rispecchia i corsi e i ricorsi storici del Giambattista, ma mia nonna Peppa segava tutte le discussioni dicendo che i politici sono un po' come un piatto di peperoni mangiato alla dieci e venti di sera. Non puoi andare a letto sereno senza pensare che non ti si ripropongano. Lasciando quindi tutte le dialettiche del caso e i ritorni in campo alle favelle fini dei giornalisti di settore, ricordatevi per un attimo qual è l'ItaGlia in cui state vivendo.

Sunday 9 December 2012


Buongiorno miei golosini e bentornati, dopo un bel po’ di settimane, alla rubrica più amata dall’Uomo Focaccina: la Nouvelle Couisine di Idiosincrasia Alterata.
Primariamente volevo scusarmi per la lunga assenza dovuta allo sciopero indetto dal sindacato dei cuochi idiosincratici, dalla mia sbadataggine e dai problemi con la figa® che mi hanno portato lontano da queste pagine.
Detto questo, partiamo con la ricetta di oggi: un piatto tipico della cucina altoatesina e trentina in generale,  il famoso "Pollo Cucito in Culo".

Innanzitutto circuite un bel polletto amante del sesso estremo e delle nuove esperienze, promettendogli cera calda, olio durex e altri giocattoli sessuali a lui graditi.
Dopo averlo invitato a cena e fatto ubriacare con del Chianti annata 1976, lo prenderete per un’ala e lo accompagnerete nella vostra stanza da letto, adornata per l’occasione con lenzuola rosse di seta, candele nere e incenso profumato. 
Sentirete la sua passione crescere e lo convincerete a farsi bendare e ammanettare alla testata del letto: ora sarà come argilla nelle vostre mani.
Dopo averlo spennato per bene, introducete nel suo retto, evitando di farvi distrarre dalle sue urla di piacere, una carota, un patata bollita, del formaggio grattugiato, una melanzana, un prosciutto san daniele, uno spumantino dolce Brut, un mietitrebbia e un fagiolo.
Tappategli poi l’ano con del sughero e continuate la vostra seratina coccolandovi a vicenda dolcemente tra le lenzuola.
Dopo un paio d’ore il pollo inevitabilmente dovrà evacuare.
Et Voilà: il vostro Pollo Cucito in Culo produrrà un ottima pietanza natalizia, calda e gustosa, che accontenterà anche i palati più fini!

Vino consigliato: ma non c’era dello spumante nel pollo? Fategli mangiare pure un paio di calici.

Saturday 8 December 2012


No, davvero, leggetevi Nextwave. Non ve ne pentirerte.
Stupide scimmie

Friday 7 December 2012


"Ti assicuro che secondo le mie informazioni un canarino è sufficiente per uccidere almeno 14 zombi!"
"Tu vorrai scherzare! Vuoi mettere una bella revolverata in testa?"
"Ma non farmi ridere!"
"Proviamo allora!"

Sarebbe stato questo il battibecco animato avvenuto a Eilliston Park, un'elegante borgata in quel di Nuova Iorche, sfociato poi in un polmone perforato e qualche costola rotta per la giunonica Jessica Gelderman, che, da una stanza d'ospedale legge con curiosità ora quel ricettacolo di batteri piccoli e grandi conosciuto di solito come Lo Stronzo della Settimana.
Al terzo posto, nemmeno a dirlo, un bell'esempio di integrazione razziale ci arriva da Caerano San Marco (famosissima per i cavatelli e per la ricotta forte), in provincia di Treviso. In questo posto dimenticato un'allegra famigliuola ha deciso di tirare in piedi un remake casalingo di Indovina chi viene a cena. Almeno questo è quanto è stato dichiarato agli ufficiali giunti in loco per salvare un 15enne marocchino dalla furia delle mazzate del padre della sua fidanzatina italiana.
Non dimentichiamoci del secondo, avrebbe esclamato mio zio Luigi (il bello) dopo un'abbuffata di tagliatelle. E infatti ci trasferiamo subito a Brescia, dove non ci è sfuggito un trafiletto argenteo dell'ansa, che ci ha portato alla luce il caso del prode e volenteroso autoctono 47enne, il quale, in un impeto di altruismo, aveva pensato di aiutare quelle povere sette sventurate tra i 16 e i 23 anni che barcollavano in preda ai fumi dell'alcool. E loro, commosse da tutto questo slancio, han deciso di ringraziarlo a dovere legnandolo di giustezza.
E per la serie se ne parli male purché se ne parli, un primo posto per la nuova saga televisiva che ci emozionerà nei prossimi mesi: Scherzi da Premier.
Ha fatto molto ridere lo scherzetto del premier australiano Julia Gilard durante un discorso serissimo alla nazione. La simpaticona, infatti, avrebbe avallato la tesi dei Maya sulla fine del mondo; il tutto per assecondare l'idea di un'emittente televisiva. Poco male per quei 15 anziani schiattati d'infarto.
E se in Australia s'ammazzano dal ridere, pare che molto meno ridere faccia il ritorno in campo dell'artista italico un tempo conosciuto come premier. Alla faccia dello scherzetto, eh? Ma sì che ve la sistema lui l'Italia, altro che spread e spritz. E vedrete che anche i treni arriveranno in orario. I bimbi d'italia torneranno a chiamarsi balilla e tutti saremo più contenti nel veder sfilare culi di marmo in vesti di sottosegretarie alla difesa.
Nell'attesa di passare, quindi, dalla padella alla proverbiale brace, fateci un favore: infestate il social network del vostro inutile disappunto ché non se ne è mai troppo sazi.
Alla prossima settimana!