Wednesday 19 September 2012


Signori, lo dico con un velo di tristezza e con la morte nel cuore: io mi sto stancando.
Troppe preoccupazioni affollano la testa del vostro E., troppe volte devo trattenere un singhiozzo, farmi forza e mettere le dita sulla tastiera per scrivere ancora una volta di una bruttura, cercando di alleggerirla, di renderla spensierata e financo divertente. E a volte non è semplice, e si arriva alla conclusione che ci son gocce che fanno traboccare il vaso, e la stanchezza prende il sopravvento.
Vergogna colga quindi l'ignoto pedone 30enne che a Manhattan, presso il Dream Hotel, ha osato farsi investire dal piccolo SUV della senza dubbio innocente Lindsay Lohan, costretta persino a fermarsi per far controllare i danni che la sua vettura poteva aver ricevuto dalla scriteriatezza del malvagio passante, che ha osato persino rimanere in terra, senza aver nulla di meglio da fare che agonizzare, come se il Porsche Cheyenne della cantante fosse rimasto illeso dallo scontro.
Deve anzi ringraziare la nostra eroina, che, in un gesto di sicura generosità, ha preferito allontanarsi senza denunziare il lestofante, che, da perfetta drama queen qual è sicuramente, s'è fatto pure portare in ospedale.
E cosa fa la giustizia? Invece di rinchiudere il manigoldo e gettare la chiave, chiama a processo la Lohan.
E no, amici, io non posso sempre sopportare certe brutture, almeno fino a mercoledì prossimo.
À la prochaine,
E.

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