Wednesday 3 October 2012


Uno dice Ma piantala di prendertela sempre con lui, è poco più che un bambino, è come sparare sulla Croce Rossa, e fino a un certo punto ci si crede anche. Si cerca qualcosa di altrettanto succulento, ma più nascosto, per palati più fini, magari.
Poi succede questo. Certo, è ben poco, mi direte. Il piccolo Bieber, in un tripudio di ballerini che saltellavano a casaccio, ha rigettato senza remore il pranzo del Natale del 95. Avrà finalmente ascoltato la sua musica, hanno sentenziato gli spiritosi. I più arguti avranno persino notato il playback che, inesorabile, ha sbugiardato il nanetto canterino. Ma, come già detto, non è granché per accanirsi ancora sul nostro Justin. Ecco quindi che, a grande richiesta (specie di un fremente Injenier M.), abbiamo sguinzagliato i nostri informatori per sapere perché Justin ha vomitato.
Ecco le ipotesi.

  • Rabbia. Il cuccioletto si sarebbe infuriato per la mancanza della baby sitter e degli otto bavaglini chiaramente richiesti per contratto, sfogando poi in quel modo la rabbia soffocata in camerino.
  • Dissenteria. Il perfido infante, ghiotto di prugne, se ne era abbuffato prima di salire sul palco (ecco spiegato il saltellare dei ballerini sul palco, in realtà si allontanavano da Justin, che ne aveva mollata una fetentissima). L'infido frutto, però, sì sarebbe presto rivoltato contro il golosastro.
  • Pestaggio. Dopo un alterco con una ottenne particolarmente turbolenta (pretendeva che Bieber le autografasse persino il tafanario), all'ennesimo rifiuto la violenta bimba avrebbe inferto al nostro eroe un cazzottone a due mani nella bocca dello stomaco. Bieber, stoico, avrebbe provato a resistere. Senza successo.
  • Troppe seghe. Justin, ormai adolescente, si diletterebbe un po' troppo con l'arte dell'onanismo. La troppa fatica dopo il sedicesimo manicotto nelle ultime tre ore avrebbe provocato un affaticamento culminato con lo svuotarsi delle budella sul palco.
Qual è la verità? Scopritelo, e potrete vincere una giornata con gli One Direction (mai).
À la prochaine,
E.

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